Tritor annuncia la nomina del nuovo Amministratore Delegato

Nell’ultima assemblea sociale di Tritor S.r.l. è stato nominato Amministratore Delegato e Presidente della Società. Cosa ci dice di questo nuovo impegno?

Tritor è una realtà che ho avuto l’onore di contribuire a fondare nel 2021 e che, negli ultimi anni, mi ha visto ricoprire la carica di Direttore Generale in un Consiglio di Amministrazione presieduto dal CEO di Belenergia S.p.A., Jacques Lévy. A lui desidero rivolgere un sincero ringraziamento per l’immenso patrimonio di conoscenze e visione che ha condiviso con me: un frammento della sua straordinaria esperienza che mi ha profondamente arricchito, sia sul piano umano che professionale.

Sono stati anni intensi e di grande impegno, ma anche entusiasmanti: costruire un’impresa industriale dal nulla rappresenta una delle esperienze più complesse e formative che si possano affrontare. Ricevere oggi la fiducia del socio di maggioranza, Belenergia S.p.A., e assumere la Presidenza del nuovo Consiglio di Amministrazione – composto da due figure di altissimo profilo come il CFO Pierpaolo Indino e lo Chief Industrial Officer Nicolas Baron – è un incarico che accolgo con grande senso di responsabilità.

Tritor si è affermata come la più significativa novità italiana nel settore del trattamento dei rifiuti, grazie a un modello operativo innovativo basato sul noleggio di impianti e servizi “chiavi in mano”. Essere oggi chiamato a guidare un’azienda che opera in più regioni d’Italia, con cantieri attivi e un piano industriale ambizioso, è una sfida che affronto con determinazione e orgoglio.

Da Direttore Generale ad Amministratore Delegato: quali saranno i primi passi?

Non percepisco una discontinuità nel ruolo, quanto piuttosto un’evoluzione della responsabilità che mi è stata affidata. Belenergia S.p.A. ha creduto fortemente nel nostro progetto e, se da Direttore Generale potevo proiettarmi verso il domani, oggi – da Amministratore Delegato – ho il dovere di concentrarmi anche sull’oggi, garantendo solidità, efficienza e coesione interna.

Tritor è oggi una realtà strutturata: oltre 60 dipendenti, squadre di installazione e manutenzione, tecnici elettrici, operatori qualificati e una struttura amministrativa di alto livello. Disponiamo di un parco impianti, mezzi e attrezzature dal valore superiore ai 10 milioni di euro.

La priorità sarà l’efficientamento dei processi e il rafforzamento del controllo di gestione, per offrire ai nostri clienti servizi sempre più performanti, tempestivi e di qualità. Fondamentale in questa fase sarà il contributo del nostro Direttore Tecnico, l’Ing. Houssem Cherni – una figura di riferimento anche per Belenergia – che è stato un pilastro negli anni della crescita e continuerà a esserlo nel percorso di consolidamento.

Da sviluppo a consolidamento: cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi anni?

Oggi il nome Tritor è conosciuto in tutto il Paese: nel nostro settore rappresentiamo una garanzia di competenza e affidabilità. Il 2025 ha segnato l’inizio di una fase di consolidamento che proseguirà anche nel 2026.

La sfida, tuttavia, è già concreta: dalla mia nomina a oggi abbiamo avviato due cantieri strategici per la nostra crescita. Il primo riguarda la nuova linea di produzione di CSS presso il polo tecnologico Acea Pinerolese, in Piemonte. Il secondo, in Sicilia, è l’avvio del primo impianto FORSU di Belenergia in Sicilia– il nuovo sito di compostaggio TritorFert, della controllata Hepha srl, in provincia di Palermo – che segna un passo fondamentale per il Gruppo.

Parallelamente, siamo attivi con lavorazioni al TMB di Gela, all’impianto Biometan di Catania, e in diversi cantieri tra Abruzzo, Campania e Veneto. Inoltre, sono in fase di sviluppo importanti progetti sia in Italia che all’estero.

Più che consolidamento, sembra che Tritor continui a crescere. Ci parli delle due nuove realtà in Piemonte e in Sicilia.

Consolidare quanto realizzato e, al tempo stesso, progettare con visione il futuro: questa è la rotta che guida Tritor e il Gruppo Belenergia. Le due nuove realtà operative – in Piemonte e in Sicilia – rappresentano il risultato concreto di oltre un anno di intenso lavoro, che ha coinvolto le nostre divisioni ingegneristiche, operative e gestionali, dalla fase di progettazione fino alla piena messa in esercizio.

In Piemonte, presso il sito di Acea Pinerolese, abbiamo completato l’installazione e l’avviamento di una moderna linea di raffinazione CSS, frutto di un lungo percorso tecnico e sperimentale. Oltre un anno fa, proprio qui, avevamo svolto una delle nostre attività dimostrative, sottoponendo la tecnologia a un accurato protocollo di test e validazione. I risultati ottenuti hanno confermato le elevate prestazioni del nostro modello di trattamento e raffinazione, aprendo la strada alla realizzazione dell’intera linea, oggi pienamente operativa.

Dal 15 ottobre, l’impianto riceve flussi di rifiuti da numerose regioni del Nord Italia, in particolare scarti provenienti da TMB e impianti di compostaggio, che fino a ieri avevano come unica destinazione finale la discarica. Grazie a questa nuova infrastruttura, tali materiali vengono oggi valorizzati e trasformati in Combustibile Solido Secondario (CSS) di qualità certificata, pienamente conforme alle direttive europee sulla decarbonizzazione.

Questo progetto rappresenta un passo avanti importante per il sistema industriale nazionale: consente infatti di sostituire, in modo sostenibile, una quota significativa di combustibili fossili con CSS di elevato standard qualitativo, contribuendo concretamente alla transizione energetica e alla riduzione delle emissioni.

In Sicilia, il progetto assume una valenza ancora più simbolica e territoriale. Solo un anno fa ci siamo trovati di fronte a un impianto di compostaggio dismesso e in stato di degrado, con pesanti ripercussioni ambientali ed economiche per i comuni circostanti, costretti a conferire i propri rifiuti organici a centinaia di chilometri di distanza, con costi di trasporto e smaltimento insostenibili.

Abbiamo raccolto quella sfida con determinazione, avviando un imponente intervento di revamping  dell’intero sito, durato diversi mesi e condotto con tecnologie all’avanguardia. Oggi, quell’impianto rinasce come TritorFert, una piattaforma moderna e completamente rinnovata, destinata a diventare un punto di riferimento per la gestione del rifiuto organico e per la produzione di compost di qualità destinato all’agricoltura locale.

L’obiettivo è chiaro: trasformare il rifiuto organico dei comuni di prossimità in un fertilizzante naturale, restituendo al territorio valore e sostenibilità, in piena coerenza con i principi dell’economia circolare. I comuni limitrofi non dovranno più sostenere costi elevati di intermediazione e trasporto: troveranno invece una risposta concreta, sicura e trasparente in un impianto progettato per diventare un modello di efficienza e legalità.

TritorFert è un investimento interamente sostenuto dal Gruppo Belenergia, che ne ha affidato la gestione operativa a Tritor, riconoscendo nel nostro team un partner tecnico e industriale di comprovata competenza. Metteremo al servizio di questo progetto tutto il know-how maturato negli anni, con la consapevolezza che operare in Sicilia significa non solo produrre compost, ma contribuire alla crescita e alla tutela di un territorio straordinario.

In sintesi, le nuove realtà di Pinerolo e Palermo testimoniano la duplice natura di Tritor: un’azienda capace di consolidare le proprie esperienze, ma anche di rinnovarsi costantemente, coniugando innovazione, responsabilità ambientale e sviluppo territoriale in ogni intervento.

La sua nomina dura tre anni: quali sono gli obiettivi principali del mandato?

Le linee guida del nuovo Consiglio di Amministrazione sono chiare e condivise: consolidamento e sviluppo. Sono queste le direttrici che orienteranno le nostre azioni nei prossimi tre anni, con l’obiettivo di rafforzare la struttura interna di Tritor, consolidare i risultati raggiunti e preparare la società alle sfide future del mercato ambientale.

L’ultimo trimestre del 2025 sarà dedicato a ottimizzare i cantieri in corso, migliorandone l’efficienza operativa, la redditività e la qualità complessiva del servizio offerto ai nostri clienti. Parallelamente, stiamo già lavorando su un piano di sviluppo che guarda con particolare attenzione alla Sicilia, dove si aprirà nei prossimi mesi la grande partita dei termovalorizzatori previsti dal nuovo piano regionale dei rifiuti.

Tritor è nata con una missione precisa: produrre CSS (Combustibile Solido Secondario) di qualità certificata, e lo ha fatto quando ancora in pochi parlavano di questa opportunità. Oggi disponiamo di uomini, mezzi, competenze tecniche e riconoscimenti di filiera che ci pongono nelle condizioni ideali per essere protagonisti di questa nuova fase. Partecipare attivamente alla filiera del CSS e del recupero energetico, nel rispetto dei principi europei di decarbonizzazione e sostenibilità, è un traguardo coerente con la nostra storia e con la visione del Gruppo Belenergia.

Far parte di un gruppo industriale solido come Belenergia S.p.A. ci consente di affrontare questa sfida con una marcia in più, grazie a partnership strategiche e sinergie operative che stiamo mettendo in campo proprio in queste settimane. L’obiettivo è chiaro: offrire soluzioni industriali integrate, capaci di coniugare efficienza tecnica, sostenibilità ambientale e valore economico per i territori in cui operiamo.

Sul piano nazionale, miriamo a una presenza più capillare nelle regioni dove oggi non siamo ancora presenti, sviluppando nuovi poli operativi sia in collaborazione con realtà pubbliche e private, sia attraverso investimenti diretti in impianti di proprietà del gruppo. Tritor non è più una start-up: è una società strutturata, solida, riconosciuta come punto di riferimento nel mercato del noleggio operativo per il trattamento dei rifiuti. La nostra crescita deve ora tradursi in valore tangibile per i soci, per i partner e per i nostri collaboratori.

Il mio obiettivo, dunque, è duplice: garantire stabilità e crescita sul piano industriale e finanziario, e accrescere il valore complessivo dell’impresa, fino a porre le basi per la trasformazione di Tritor in una Società per Azioni, capace di rappresentare un modello italiano di eccellenza nel campo della gestione integrata dei rifiuti.

Uno sguardo al mercato: quale futuro prevede per il settore e per Tritor?

Il mercato del trattamento dei rifiuti, oggi, è caratterizzato da due grandi tipologie di operatori: da un lato i gestori di impianti, dall’altro i costruttori di impianti. Tritor ha scelto di seguire una terza via, più moderna e dinamica: quella del noleggio operativo di impianti ad alte prestazioni, un modello unico nel panorama nazionale ed europeo.

Ritengo che questo approccio rappresenti il vero futuro del settore. Immagini una società proprietaria di un impianto che deve investire milioni di euro in nuove tecnologie: di fronte alla scelta tra sostenere investimenti così onerosi o affidarsi a un operatore specializzato come Tritor, capace di offrire soluzioni chiavi in mano con le migliori tecnologie disponibili sul mercato, la risposta appare naturale.

Il nostro punto di forza non è soltanto la disponibilità dei macchinari più avanzati, ma la capacità di integrare le tecnologie più performanti in sistemi di processo completi, in grado di garantire risultati tangibili in termini di qualità del trattamento, continuità operativa ed efficienza economica.

In questo modello, il cliente non acquista un impianto: acquista performance, affidabilità e competenza. È questa la grande differenza che ci distingue da qualsiasi costruttore o gestore tradizionale. Oggi, in Italia e in Europa, non esiste un operatore che proponga lo stesso approccio integrato e flessibile che Tritor ha sviluppato negli ultimi anni.

È una visione industriale che trova conferma anche in altri mercati. Negli ultimi dieci anni, ad esempio, il settore automobilistico europeo ha registrato un calo complessivo delle vendite, mentre il mercato del noleggio a lungo termine (NLT) ha visto una crescita costante, trainata sia dal segmento privato sia dalle imprese. In Italia, questo comparto ha superato i 10 miliardi di euro di fatturato annuo, con circa un terzo delle nuove immatricolazioni – comprese quelle dei veicoli commerciali – realizzate attraverso formule di noleggio.

Un’evoluzione analoga si è verificata nel mercato globale del noleggio di apparecchiature medicali, cresciuto fino a raggiungere un valore di oltre 59 miliardi di dollari nel 2024, con un tasso di crescita annuale medio del 5,7%. Questi dati confermano una tendenza globale: le aziende e le istituzioni preferiscono oggi soluzioni flessibili e tecnologicamente aggiornate rispetto a investimenti rigidi e rapidamente obsoleti.

In questo contesto, Tritor si colloca come seconda società italiana per fatturato nel noleggio operativo di impianti (fonte: Registro Imprese – codice ATECO 77.31). È un risultato che ci riempie di orgoglio, ma soprattutto ci responsabilizza verso un mercato in grande espansione.

Abbiamo davanti a noi un potenziale enorme: la sfida è continuare a crescere, consolidando le nostre competenze e ampliando la nostra presenza territoriale, mantenendo fede alle due parole chiave che guideranno il nostro percorso – consolidamento e sviluppo – senza mai perdere la capacità di innovare e di proporre soluzioni fuori dagli schemi.

Come amava ricordare Albert Einstein, “non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo”. Questo principio, più che un motto, rappresenta l’essenza stessa del pensiero industriale di Tritor: cambiare le regole per costruire un futuro sostenibile, efficiente e realmente innovativo per il settore ambientale italiano ed europeo.

In conclusione, desidero esprimere un ringraziamento sentito a Vincent Bartin, Presidente di Belenergia SpA, per la fiducia, la visione e il costante sostegno che hanno reso possibile la crescita e l’affermazione di Tritor nel panorama industriale nazionale ed europeo.